Viaggiatori senza tempo, senza dimora e vacanzieri. Il turismo itinerante è un’importante risorsa per le regioni ed i comuni, ma molti addetti alle leggi ed al potere ancora vivono nel mondo di Cenerentola con loro stretta scarpetta
Il mondo del turismo itinerante italiano è un settore in continua espansione: caravan e autocaravan continuano a macinare numeri importanti nelle vendite, sia per i veicoli ricreazionali nuovi che per quelli usati.
Di conseguenza le strutture d’accoglienza come campeggi ed aree attrezzate sono in un incessante fermento soprattutto in termini di servizi offerti e qualità del soggiorno.
Oggi puoi avere la piazzola del campeggio con il servizio di carico scarico e colonnina della corrente dedicato e non condiviso, il tuo spazio delimitato da siepi e fornito di tettoia per l’uso estivo.
E perché no, in riva al mare, o su quella di una lago o nell’esclusiva oasi di una montagna.
I campeggi più grandi riescono ad offrire piscina, supermarket, noleggio biciclette e scooter, ristorazione e bar, intrattenimento per bambini e adulti e nei più esclusivi anche la SPA.
Il turista itinerante ha a sua disposizione i servizi ed il confort che offre un buon hotel cinque stelle ma in un campeggio glamour dove può alloggiare con la propria casa in un contesto di agio e amenità che nulla hanno da invidiare alle strutture alberghiere.
Chiaro che tutto ha un costo ma è pur vero che la scelta è quasi illimitata e per tutte le tasche, spaziando fra le offerte variabili in base alla località più o meno importanti e gettonate ed ai periodi di bassa od alta stagione.
Non è tutto.
L’Italia è la nazione che mette a disposizione del turismo itinerante il maggior numero di parcheggi ed aree di sosta comunali attrezzate per camper o roulotte.
Nel mio personale database creato su Park4Night, la miglior APP dove i camperisti possono condividere su mappa i punti attrezzati, ne abbiamo selezionate oltre 1000 e ti assicuro che nessun altro paese arriva a questi numeri.
Parlo di parcheggi, zone di carico e scarico delle acque e punti di erogazione di energia elettrica messi a disposizione dalle regioni e dai comuni gratuitamente o con un modesto contributo economico per l’erogazione dei servizi offerti.
Esattamente come per i campeggi, i costi possono essere variabili in base alle varie opzioni ed alla location.
L’IMPORTANZA DEL TURISMO ITINERANTE SULL’ECONOMIA DELLE CITTA’
A dispetto da quanto affermano politicanti ignoranti, giornalai e ciarlatani qualunquisti da salotto dei cretini, il turismo itinerante ha un grande impatto economico sulle cittadine che ospitano la carovana del turismo su ruote.
Supermercati così come piccole botteghe, attrazioni turistiche, ristorazione, aree carburanti, lavanderie e attività locali varie sono tutti servizi che i camperisti utilizzano ripetutamente nei loro viaggi, probabilmente anche più di chi soggiorna in hotel dove trova il TUTTOINCLUSO.
E spesso il camperista sceglie di viaggiare durante le proprie vacanze dilatando di conseguenza gli introiti in città diverse.
Noi viviamo in camper dal 2016 e ci capita di soggiornare stanzialmente per qualche mese ma anche di spostarci per svariati chilometri attraversando diverse regioni in base alle esigenze professionali.
Ovviamente privilegiamo le località che offrono agio alle nostre necessità ovvero dove è consentito il parcheggio ed è disponibile il carico e scarico delle acque e l’energia elettrica se serve.
Contribuiamo a portare economia alle attività locali esattamente come un qualsiasi residente.
Ma è altrettanto chiaro che un’area concepita per l’accoglienza dei camperisti ha un costo per il comune non tanto di realizzazione ma di mantenimento: non di meno deve avere determinate caratteristiche per il suo completo utilizzo.
COME DEVE ESSERE LA PERFETTA AREA COMUNALE ?
Iniziamo con una premessa.
Le aree attrezzate comunali spesso sono realizzate con il contributo dell’Unione Europea che, attraverso fondi messi a disposizione delle regioni, vuole promuovere questa importante forma di turismo.
Un plauso dobbiamo farlo a quei comuni e regioni che hanno investito su questa importante risorsa garantendo al proprio territorio un flusso turistico che genera benefici economici non indifferenti.
A titolo di esempio, fra i cattivi mettiamo la nostra capitale.
Roma vive sugli allori e sui monumenti storici donati dal passato: sembra una città priva di interesse verso il turista (mi permetto di dire anche verso i cittadini, visti i miei 30 anni passati da romano) e questo atteggiamento è ancor più amplificato nelle periferie che nulla offrono per attirare e creare agio a chi viaggia (ed a chi ci vive).
A Roma (quasi 3 milioni di abitanti!) non esistono aree attrezzate comunali e pochissimi sono i parcheggi dedicati: una città che vede nel turismo, non solo itinerante, un prodotto su cui non investire.
Ringraziamo gli antichi romani per quello che la città eterna oggi rappresenta in termini di cultura perché, dopo di loro, è calato il sipario su una mala amministrazione completamente ignorante (in ogni materia).
Ma la capitale non è la sola pecora nera: da Roma in giù, a parte qualche sporadico comune intelligente, l’Italia si dissocia da chi vive la vacanza viaggiando.
Nel centro nord il territorio è invaso da strutture e servizi comunali ad uso dei camperisti e di conseguenza queste aree sono prese d’assalto da chi non trascorre un intero mese in un campeggio ma preferisce spostarsi in luoghi diversi ed utilizza, quindi, i servizi comunali.
Non è una mera questione di spazi ma di mentalità e di cultura.
Un’area dedicata ed esclusiva ai camperisti, significa anche decoro ambientale, pulizia, ordine e sicurezza.
Addentrandoci in tema di costi, è però altrettanto vero che il comune deve prendersi carico dei servizi offerti, sia per il mantenimento decoroso delle strutture che per i costi dei consumi relativi all’acqua, agli scarichi ed all’energia elettrica.
L’area di sosta attrezzata ideale dovrebbe avere la sosta gratuita del camper ed i servizi a pagamento sotto forma di erogazione a consumo di acqua e corrente, servizi che però andrebbero resi perfettamente funzionanti nel tempo e facilmente fruibili dagli utenti.
Viceversa, sarebbe assurdo far pagare una sosta giornaliera con servizi inclusi: un camper con una sola persona consuma meno di una famiglia di 4 e del resto non tutti hanno necessità di energia elettrica perché, magari, sono autosufficienti.
Per fare un esempio discriminatorio (e attuale), sarebbe come far pagare la sosta in un parcheggio ad un’auto elettrica indifferentemente dal fatto che la stessa utilizzasse la colonnina di ricarica o solo l’uso del suolo pubblico, invece concesso gratuitamente alle vetture endotermiche.
Aggiungiamo un altro importante servizio che, a parere nostro, nessun comune fra quelli visitati ad oggi propone.
Nelle città in cui sono accolti, i turisti itineranti ogni giorno fanno la classica spesa giornaliera e visitano il luogo con interesse e curiosità.
Nessun comune però ha mai pensato di apporre nelle aree di accoglienza, un pannello informativo con una mappa in cui riportare quelli che sono gli interessi paesaggistici e culturali del luogo e, perché no, anche uno spazio per le attività professionali che vogliono promuovere gli acquisti presso le loro attività.
In quest’ultimo caso si potrebbero vendere quegli spazi come contributo pubblicitario ed ottenere ulteriori introiti utili a sostenere le strutture.
Ci è capitato di visitare borghi sconosciuti che si sono rivelati magici e ameni solo perché, da curiosi, ci siamo addentrati all’interno di piccole chiese ed aver scoperto per caso luoghi degni di maggior approfondimento culturale ma senza nessuna guida utile da parte del comune.
Con i viaggiatori itineranti, tutti i comuni hanno la possibilità di portare turismo nelle loro case e nelle casse perché nel futuro questa forma di vacanza (e viaggio) saranno sempre più diffuse.
E’ un settore che non conosce crisi e non ne conoscerà, chi investirà su esso sarà il primo ad avvantaggiarsene, comuni e comunità.
L’importante è non voler far cassa a tutti i costi e non discriminare la categoria perché diventerebbero un boomerang difficile da riprendere.
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