Dove passare l’inverno in camper in Italia senza attraversare mezzo mondo e vivere di un clima mite e mediterraneo
Per un camperista l’estate è legata al periodo di vacanza e l’inverno ad uscite sporadiche magari per una settimana bianca.
Ma come viviamo noi che del camper ne facciamo un appartamento per 365 giorni l’anno?
Negli scorsi articoli vi abbiamo parlato delle nostre estati da fulltimer, fra i monti del Lazio, dell’Abruzzo e del Piemonte alla ricerca del fresco.
Siamo contrari al mare del periodo più caldo dell’anno, preferiamo ricercare il fresco lontano dall’ammassamento turistico in località amene e accoglienti, fra boschi, colline e montagne.
Ma proprio il mare in inverno diventa il nostro habitat ideale.
Alcune località costiere, nella stagione più fredda sono climaticamente miti e soprattutto poco frequentate dalla massa: diventano pertanto il miglior posto dove svernare in attesa di temperature più accoglienti.
Vivendo soprattutto al centro Nord, per ragioni logistiche (qualità dei servizi offerti al camperista) e professionali (alcuni dei nostri lavori sono meglio pagati), quest’anno abbiamo scelto il ponente ligure come opzione in attesa della primavera.
Nello specifico siamo a Diano Marina in provincia di Imperia, cullati dal favorevole microclima proveniente dalla costa azzurra ma anche protetti dalle montagne che divido Liguria e Piemonte.
IMPERIA LA CITTA’ PIU’ MITE D’ITALIA – Leggi l’articolo del Sole24Ore
E pensare che c’è chi percorre 2500 km per svernare all’estero per poi trovare le stesse temperature.
Snobbismo? Ignoranza?
Certamente svernare in Spagna o Portogallo fa “figo” e soprattutto lo fa quando parli di te sui social.
Però logisticamente esistono verità meno “vistose”, altrettanto economiche (e forse di più) ma più facilmente raggiungibili e quindi alla portata di tutti.
Griblù è stazionario a Diano Marina in un camping che costa (in lunga sosta) solo 8 euro al giorno, comprensivo di uso delle attrezzature di carico e scarico, corrente, utilizzo dei servizi igienici, sito nei pressi del centro e dei supermercati, in un contesto naturalistico eccezionale essendo immerso fra vegetazione tropicale (palme e banani) e distese infinite di ulivi.
Il campeggio, nonostante il periodo di bassa stagione, è stracolmo di autocaravan stanziali soprattutto di viaggiatori piemontesi che, intelligentemente, hanno scelto questa location per godere delle favolose virtù climatiche.
Vero è che, per noi che amiamo la sosta libera ad ogni costo, l’uso di un campeggio stona con il simbolo di libertà di cui andiamo fieri ma spesso (e purtroppo) bisogna trovare dei compromessi al fine di vivere al meglio, senza necessariamente doversi privare di ogni cosa e condurre una vita da miserabili solo per elogiare fanaticamente ideali ipocriti.
Chiaramente abbiamo dei vantaggi: perché la fornitura di elettricità ci consente di risparmiare sull’uso del riscaldamento a gasolio (e visti i costi al litro del carburante di questo periodo non è poco, ma col gas sarebbe anche peggio) e di usufruire delle nostre utenze FULL-elettriche senza limiti.
Inoltre l’uso delle strutture ci aiuta ad abbassare i costi fissi che avremmo in sosta libera delle lavatrici a gettoni (i panni possiamo lavarli a mano nelle vasche con acqua calda) e degli spostamenti per il carico e scarico delle acque senza spostare il camper (facciamo tutto in piazzola).
Fondamentalmente, la scelta del campeggio è puramente di comodità e di risparmio che, a conti fatti, ci permette di ammortizzare appieno i costi che avremmo vivendo questo periodo in sosta libera.
Sosta libera che peraltro non avremmo potuto attuare in queste zone climaticamente miti in quanto poco accoglienti al turismo itinerante per ovvie ragioni geografiche-territoriali (vedi spazi- la Liguria è lunga e stretta fra mare e montagne e gli spazi non consentono un uso massiccio del territorio).
Ovvio che non vediamo l’ora di tornare alla vita in libertà, in spazi nostri e ampi: pochi mesi di “sofferenza” e tutto sarà come prima.
Parliamo di Diano Marina?
Le località del ponente ligure sono molto simili, spaziano fra borghi arroccati sulle alture (da non perdere Noli, Bussana Vecchia, Alassio, Sanremo e Cervo) e cittadine con caratteristici centri cittadini dai colori variegati che sorgono in riva ad uno stupendo ed unico mare, fra ciottoli e sabbia, circondati da immense vegetazioni tropicali rarissime nel nostro continente.
Indubbiamente il microclima della costa azzurra incide non poco qui, ai confini con la Francia e circondati da quelle montagne che dividono Liguria e Piemonte, le stesse che contribuiscono in questo lato della regione a calde temperature invernali.
Tanto che ci siamo pregiati di assaggiare direttamente dagli alberi che sorgono in questa splendida cittadina gli squisiti Kumquat, noti come i MANADARINI CINESI e dei dolcissimi datteri.
E, potendo arrivarci a prenderle, pure delle bananine.
Segnalo inoltre agli amanti delle camminate e dei ciclisti (non i corridori della domenica ma agli amanti del ciclismo amatoriale) una quantità esagerata di chilometri di piste ciclopedonali, roba da far invidia all’Olanda, in cui percorrere in lungo la costa fino ad arrivare a Ventimiglia, affacciati sul mare e con panorami mozzafiato su orizzonti marini e montagne.
Vi lascio qualche scatto da questo paradiso Ligure, perché solo di paradiso si può parlare.
BUSSANA VECCHIA
CERVO
DIANO MARINA
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