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Montaggio del CINEBASTO su Ford Transit 2.5Di MK4

Come ho montato il riscaldatore a gasolio cinese su Ford Transit MK4: posizionamento, impianto elettrico e collegamento al serbatoio del carburante

Per il riscaldamento del nostro camper, ho scelto il riscaldatore a gasolio cinese soprannominato CINEBASTO.
Un nostro articolo parla già in maniera approfondita dell’alleato invernale più venduto al mondo e ti rimando a leggere il mio punto di vista in questo link >>TUTTO SUL CINEBASTO, IL RISCALDATORE A GASOLIO CINESE<<<.

Qui invece vi descrivo la mia installazione su Ford Transit 2.5Di (idem su TD) MK4 con cellula Rimor 648.

POSIZIONAMENTO DEL CORPO DEL RISCALDATORE


Il riscaldatore è stato posizionato nella parte centrale/posteriore della cellula in un vano a lui dedicato in cui ho stivato anche la sua batteria AGM (stagna, quindi non rilascia vapori tossici) e tutti gli allacci elettrici.

Il Cinebasto ha una grande resa calorica ma la sua scocca non raggiunge temperature elevate e pertanto può alloggiare senza problematiche in un comparto simile semichiuso.

Non ho montato nessuna tubazione del ricircolo interno né in entrata e nemmeno in uscita.
Il vano in cui preleva aria è collegato ad altri senza essere stagno ma per maggior sicurezza ho praticato un foro sulla paratia frontale coperto con una griglia di areazione.

L’uscita dell’aria trattata del riscaldatore è direttamente calettata sulla sua bocchetta originale regolabile a 360°.
In questo modo ho realizzato un impianto semplicissimo e senza fantasiose complicazioni: il Cinebasto riesce a scaldare velocemente ogni zona della cellula bagno compreso, ovviamente lasciando la porta aperta.

Il telecomando in dotazione permette accensione, spegnimento e regolazione della temperatura a distanza, una comodità che rappresenta un grosso vantaggio rispetto alla vecchia Truma.
Dal 2020 il Cinebasto riscalda come un drago la cellula del nostro Griblù.

Note importanti.

Il riscaldatore non deve essere canalizzato, perderebbe potenza e nel tempo provocherebbe intasamenti carboniosi in camera di combustione.
E’ progettato per riscaldare un vano di 50mq, in un camper sarà più facile avere troppo caldo che il contrario.

Il tubo di scarico deve essere sagomato per scendere verso il basso del veicolo senza angoli secchi o curve in risalita.
Non deve essere allungato e non è necessario che fuoriesca dalla sagoma della cellula ma deve puntare verso la parte posteriore del camper così da poter essere usato anche in marcia.

Anche il tubo di aspirazione non deve essere allungato e direzionato il più lontano possibile dallo scarico, sia quello del veicolo che del riscaldatore.

Gli ultimi Cinebasto, per fortuna, hanno la mappatura elettronica inaccessibile ma se ve ne capitasse uno senza blocco dei parametri non improvvisatevi ingegneri, vi mettereste in guai certi.

Non acquistate versioni con multi-bocchetta, sono specchietti per le allodole dei venditori rivolti ai classici clienti che pensano che “più c’è e meglio è”. Al Cinebasto è sufficiente una bocchetta per diffondere omogeneamente il calore.

Personalmente uso la regolazione della potenza in modalità HERTZ anziché quella auto-modulata in TEMPERATURA: in questo modo evito anche tutte le problematiche legate all’altitudine ed alla conseguente “carburazione” del gasolio, visto anche che il sensore di altezza del Cinebasto non è proprio preciso.



COLLEGAMENTO ELETTRICO CINEBASTO

L’alimentazione elettrica del nostro Cinebasto è completamente indipendente dal circuito della cellula.

Il riscaldatore infatti è collegato ad una batteria stagna AGM EXIDE da 95Ah a sua volta ricaricata da un pannello fotovoltaico da 100A accoppiato ad un regolatore solare Victron 75/15 con controllo Bluetooth >>LINK AMAZON<<<.

L’impianto è così ampiamente autosufficiente col solo ausilio del pannello solare, visti poi i bassi consumi elettrici del Cinebasto.

Per avere una fonte di alimentazione di backup, ho collegato con una coppia di cavi la batteria del Cinebasto in parallelo a quella del motore.
Questo circuito è sotto il comando di un interruttore posto sul cruscotto e mi permette, a comando ed in casi estremi, di ricaricare l’impianto del riscaldatore con l’alternatore in marcia o col motore acceso.

Rendere elettricamente indipendente il riscaldatore era il mio principale obbiettivo, mirato a poter disporre di due diverse linee di alimentazione: una scelta che ritengo utilissima in quei casi in cui una delle due avesse problematiche di qualsiasi natura, da un guasto ad un calo di riserva energetica.
All’occorrenza infatti, entrambe possono essere messe in parallelo per il tempo necessario alla risoluzione del problema.

Note importanti.

Non bisogna collegare le masse (i negativi) al telaio del veicolo ma utilizzare cavi dedicati.

Non collegarsi ai portafusibili del veicolo o in altri incroci dell’impianto ma allacciare l’alimentazione del riscaldatore direttamente alla batteria.

In caso di allungamento dei cavi, le loro sezioni devono essere abbondanti e dimensionate in base alla lunghezza dell’impianto, meglio esagerare in eccesso che in difetto.



COLLEGAMENTO LINEA GASOLIO


Per l’alimentazione del gasolio, ho scelto di allacciarmi al serbatoio del Transit anziché smontarlo per installare un pescante o usare la piccola tanica del Cineasato fornita in dotazione.

Sul serbatoio del veicolo sono allacciate due tubazioni: la mandata ed il ritorno.

La mandata è la tubazione che la pompa AC (su Ford Transit 2.5D e TD è calettata sul monoblocco in basso a destra, sotto il tubo di scarico) utilizza per prelevare il carburante dal serbatoio e alimentare la pompa del gasolio ad alta pressione del motore.
E’ facilmente individuabile sotto il veicolo seguendo appunto il tubo nero che dalla pompa AC va al serbatoio del carburante.

Il ritorno invece è il tubo che dall’uscita del filtro del gasolio, a cui si allaccia anche lo sfogo dell’eccesso di carburante degli iniettori, rientra direttamente nel serbatoio.
Questa è la linea che ho scelto per alimentare il Cinebasto senza dover smontare serbatoio ed inserire un pescante dedicato.

Proprio tra il cambio e il serbatoio del mio Transit, esisteva già un’interruzione del tubo di ritorno e lì ho inserito un raccordo a 3 vie (una T) con opportuni tubetti adattatori in gomma per i diversi diametri facilmente acquistabili all’autoricambi.

Su un ingresso del raccordo ho collegato una sezione del tubo tagliato che va al serbatoio, in un altro il tubo che arriva dal filtro del gasolio e sul terzo il tubo che va alla pompa del Cinebasto, quest’ultimo corredato di una valvola di non ritorno unidirezionale presa su AMAZON >> LINK DI AMAZON <<<.

Questo allaccio rappresenta la migliore alternativa al montaggio del piccolo serbatoio in dotazione al Cinebasto o al montaggio di un nuovo pescante sul serbatoio senza influire sulla gestione dei flussi del gasolio del motore.

Note importanti.

Ho specificato che l’impianto è montato su FORD Transit MK4 perché dalle informazioni che ho reperito in rete, anche tramite schemi tecnici, sembra che le precedenti versioni MK3 abbiano un galleggiante con il tubicino interno del ritorno che termina in alto e quindi non sarebbe idoneo al pescaggio.

Mk4 e “forse” MK5 hanno un galleggiante modificato con tubo a fondo del serbatoio.
Ma la mia esperienza si ferma, appunto, all’ MK4 costruito fra il 1992 e il 1994.
Se non conosci le differenze fra le varie versioni del Transit, puoi documentarti leggendo questo mio articolo >>TUTTO SUL FORD TRANSIT DAL 1986 AL 2000<<<.

Se nella confezione del Cinebasto è in dotazione il tubo di alimentazione in silicone verde, non usarlo ma sostituiscilo senza indugi perché dopo pochissimo tempo potrebbe creparsi e perdere carburante.
Meglio usare quello presente negli impianti automobilistici del diametro di 4 mm ovvero quello impiegato nel ritorno degli iniettori.

La pompa deve essere posizionata più in basso del Cinebasto e deve essere inclinata con l’uscita a salire, la sua inclinazione ideale è di 45°.

Per il ticchettio della pompa meglio non inventarsi accrocchi come scatolette coibentate o supporti ammortizzati.
Basta lasciarla appesa semplicemente con due o tre fascette (una basta, le altre sono di backup in caso di rottura) in plastica da elettricista.









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Nel 2016 sono stato folgorato da una profezia, abbandonare i muri di mattone per vivere in un camper mansardato di 6.5 metri. Nel 2017 è nato CIVICO ZERO, il più grande diario di bordo di vita in camper. Segui "CIVICO ZERO - La mia vita in camper" su BLOG - FACEBOOK - TWITTER - YOUTUBE - INSTAGRAM