Agosto 2022: ci stiamo ritagliando da oltre un mese uno spazio temporale fuori dalla vecchia vita, con la motivazione di apportare importanti e fondamentali cambiamenti sul nostro futuro di viaggiatori in camper
Penso che in questo momento della nostra vita abbiamo trovato la quadratura del cerchio.
E l’averla trovata -alla nostra età- credo che dia speranza a quanti manifestano quotidianamente nei loro messaggi quella sana invidia per il tipo di vita che ci siamo scelti.
Alludo a coloro che puntualmente commentano i nostri post con il canonico “è il mio sogno!” ma che altrettanto puntualmente nulla fanno per trasformarli in realtà.
Sono già alcuni anni che viviamo in camper (dal 2016) ma per alcune situazioni, soprattutto lavorative, siamo stati sempre ancorati al suolo.
Non sto criticando la stanzialità, anzi: rispetto alle pareti di mattoni è un grande passo avanti. Ma dopo tanto tempo, volevamo qualcosa di più.
Finalmente quest’anno è cambiato qualcosa.
Stiamo osando, stiamo pianificando il completamento del nostro sogno mettendoci ulteriormente in gioco e sinceramente non so nemmeno come siamo giunti ad oltrepassare quel bivio.
Forse è cambiato qualcosa nella testa, soprattutto nella mia.
Sta di fatto che per la prima volta ho avuto l’impulso di lasciare il mio lavoro (Fabrizio continua a lavorare in smart working) e fare una lunga vacanza fino a data da destinarsi.
Viviamo del nostro lavoro e, con le poche risorse a nostra disposizione e facendo un po’ di economia, ce la possiamo fare.
Bisogna precisare però una cosa.
La mia specializzazione professionale è avvantaggiata da una richiesta altissima e questo mi permette di poter riprendere il lavoro ovunque e quando voglio e questa è un’immensa fortuna.
Questa lunga pausa di alcuni mesi è per me una novità “sconvolgente” abituata ai canonici dieci giorni di ferie ad agosto e con un lavoro che mi impegnava sempre, 24 ore su 24.
Perché dico sconvolgente ?
Perché la tradizionale vacanza si è tramutata in qualcosa che va ben oltre, è diventata la vita stessa senza l’ansia dei giorni che passano.
Siamo quassù a 1600 metri, sul monte Terminillo, da oltre un mese e questo luogo è diventato la nostra casa. Per adesso.
I giorni sono dilatati e corpo e mente seguono un altro orologio, quello biologico, che non ha più niente a che fare con quello precedente.
Tutto è più lento, ma non esiste la noia. Il tempo è nostro, e possiamo usufruirne come vogliamo.
È una sensazione nuova, mai provata prima.
Ovviamente tornerà il momento del lavoro ma non oggi e non con i ritmi del passato.
Ora c’è la determinazione di vivere il sogno, quello di avere più spazio per vivere ogni giorno lavorando il necessario.
Smettiamo di sognare, impugniamo la nostra vita e viviamola da attori protagonisti e non da semplici comparse.
LIVING THE DREAM
Monica
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